Facciamo un esperimento mentale.... immaginiamo di scambiarci parti del corpo .... iniziamo con un braccio... ognuno rimarrebbe se stesso con il braccio dell'altro.... e se lo scambio riguardasse il cervello?? chi diventa chi?
potresti facilmente pensare di rimanere te stesso pur avendo il mio cervello nella testa?
Questo è il problema del dualismo mente-corpo...
E perchè è un problema per una riabilitazione neurocognitiva?
Questa idea porta a vivere il corpo come una macchina, come qualcosa che deve essere aggiustato dall'esterno e rende difficile un percorso di studio di sè come corpo-mente.
E non è di facile soluzione, poichè il problema non è di pochi individui ma della società che, fondando i propri valori, ha optato per una interpretazione di questo tipo in riferimento al corpo.E', rifacendomi all'ipotesi di Bateson sull'apprendimento, un deuteroapprendimento che come tale è autoconvalidante e quindi difficilmente superabile... ma è possibile, attraverso esperienze di tipo sistemico, scoprire nuove ipotesi da affiancare a questa, che anche se non viene cancellata può essere superata o almeno non utilizzata.
Allora l'esercizio terapeutico diventa azione processuale, arriva a quella globalità che non è soltatnto cognitiva ma deve accogliere aspetti sensoriali e fenomenologici.
Stefano Gusella